Pagine

venerdì 28 febbraio 2014

Journal Day - La canzone del cuore

Prompt #2 :

Abbiamo tutti una canzone che significa davvero qualcosa per noi. A volte in positivo, a volte in negativo, in ogni modo la musica ha sempre la capacità di evocare emozioni profonde. Scegliete una canzone che ha un significato particolare per voi. Raccontate la storia del ricordo associato alla canzone, condividendo quanti più dettagli possibile. 

Questa volta il compito mi viene più difficile, non sono un'appassionata ascoltatrice.
Mi piacciono la musica classica e la musica jazz, detesto profondamente le canzonette  italiane ed odio con tutta me stessa la radio in macchina, mi piace avere con me l'i-pod quando vado a correre (anche se ora è pieno di sigle dei cartoni animati (ovviamente quelli dei bei tempi andati tipo Mazinga e Lady Oscar).
Di tanto in tanto qualche brano mi piace e magari lo canticchio pure, ma è una cosa di solito passeggera e insomma se fosse per me le case discografiche potrebbero anche chiudere.
Ora non è la musica in se che mi dispiaccia è che ho bisogno che abbia un senso o sia necessaria, mi spiego: amo le arie vibranti di certe opere e vorrei poter andare a teatro più spesso e mi affascina il balletto, anche se non commetterò mai più l'errore di portarci mio marito che ha russato come un trombone per tutto il lago dei cigni del Bolshoi.
Ma c'è un'eccezione: il film!
Per me il film è al 99% colonna sonora, se non è buona quella è una vera delusione. Sono una che si commuove io ed ho bisogno che la musica concili le mie lacrime, ma anche che mi faccia ridere o riflettere e soprattutto che mi richiami subito alla mente anche a distanza di anni proprio quella scena che ho tanto amato di quel film che ho visto anche un milione di volte. Dico solo Ennio Morricone!!!
Visto che sono andata completamente e clamorosamente fuori tema, cerco di salvarmi in extremis dicendo che mi piace ascoltare ( se capita! ) la musica degli anni '80/'90, ci sono alcuni pezzi che mi ricordano assolutamente la mia adolescenza ed hanno il potere dirompente di evocare degli avvenimenti, dei momenti spensierati e delle persone...un tempo che non c'è più.
Ora è tutto cambiato e non so ma mi sembra che questo nostro tempo, questa epoca che stiamo vivendo, non sia prodigiosa come mi sembrava quella di allora; forse sono io che sono cambiata e che con i miei occhi da adulta rivolgo al mondo uno sguardo disincantato....oddio mi sembro mia nonna!

 Ecco e ci fossero i voti mi sa mi sa che questa volta prendo un bel 4.

Journal Day posts inspired by Danielle at Sometimes Sweet !

mercoledì 26 febbraio 2014

Currently FEBBRAIO

Reading:   Manuali di fotografia! Mi sono messa di impegno e studio con costanza, mi dispero troppo a vedere certe foto splendide che ci sono in giro nei blog.

E Simonetta Agnello Hornby, mi piace molto come scrittrice, normalmente non amo gli autori italiani, li trovo mortalmente noiosi e penosamente analfabeti...sarà che lei è piuttosto inglesizzata?

E libri sui libri che mi piacciono sempre tanto.

Considering:  L'idea di comprare una reflex digitale, voglio illudermi che una macchina migliore mi consentirà o mi costringerà (?) a fare foto migliori.

In realtà sono generalmente una fotografa frettolosa, nel senso che prendo e scatto a casaccio senza badare troppo se il sole è davanti o dietro, se l'inquadratura è giusta, se sono alla giusta distanza; non ho la benchè minima idea di come regolare le funzioni della macchina pur ripromettendomi, ogni volta che la delusione mi coglie quando visualizzo le foto sul pc, di cercare di migliorare.
Così visto che non ho ancora impiegato il generoso regalo di Babbo Natale ( money! ) e che mi è stato proibito dal Babbo stesso di utilizzarlo per qualcosa di profano tipo la cabina armadio o le tende per la nuova casa magari lo userò proprio per farmi questo regalo, che comunque considero un investimento per la famiglia.
Sto prendendo in considerazione la Canon Eos 1100D e la Canon Eos 600D, si tratta più che altro di decidere quanto denaro è giustificato destinare ad un interesse che potrebbe trasformarsi in un hobby e magari anche in una passione ( dipende sempre dai risultati!! ) o restare semplicemente un capriccio temporaneo e siccome di questi tempi non è che si navighi nell'oro da queste parti continuo a pensarci ancora un po e nel frattempo studio.

In ogni caso sono ben accetti consigli e suggerimenti.   

Hoping for : L'arrivo delle nuove finestre!  

Watching:  Siamo andati a cinema per la seconda volta da quando è arrivato Junqian, la prima volta risale a credo un anno e mezzo fa. Da fidanzati andavamo a cinema almeno una volta a settimana, dopo sposati abbiamo cominciato a preferire la tv, dapprima Dvd e poi Sky, vuoi mettere il piacere di starsene accoccolati sul divano sotto la coperta, poi è arrivato J. e la tv è diventato un oggetto da spolverare, durante il giorno al massimo si guarda Peppa Pig, Bob l'aggiustatutto o Sam il pompiere e la sera, bé la sera alle 9 e mezza già si russa durante la sigla, poi da quando siamo accampati dalla nonna manco il telegiornale più.

Siamo stati a vedere THE WOLF OF WALL STREET. Scorsese è sempre un maestro e trovo che Leo sia proprio adatto a questo genere di personaggi un po esagerati, il film nel complesso non è male anche se un po troppo hard per i miei gusti e poi non finiva più ed ero in ansia per aver lasciato topo J. a tormentare la povera nonnina. 

Crafting: Il costume da pirata di Junqian. Tanto per cominciare non pensavo che un bimbo così piccino potesse cogliere il senso del mascheramento ed invece ha capito benissimo tant'è che domenica mattina in pigiama bandana e spada sguainata e gridando "all'arrembaggio" ha assaltato la dispensa della zia a caccia di torta di mele; in secondo luogo ero convinta che avrebbe voluto fare il pompiere visto che è l'ultima ossessione, la nonna avrebbe voluto vestirlo da giullare e si era già procurata tre kg di campanelli ma lui è stato irremovibile : PIRATA!
E pirata sia, la nonna ha fatto un capolavoro con ago e filo, ma J. ed io abbiamo realizzato l'elemento fondamentale, ovvero la sciabola


e insomma a Sandokan gli diamo del bel filo da torcere!


Currently posts inspired by Danielle at Sometimes Sweet !

lunedì 24 febbraio 2014

Il Cappuccetto rosso è passato di moda

Quella passata è  stata una settimana di reclusione, causa malattia fantasma di J; prigionieri in casa il nano, la nonna ed io e quel furbo di papi in trasferta a Milano ( glie la farò pagare! ) mentre fuori splendeva il sole.  

Definizione di malattia fantasma : martedì pomeriggio si sveglia dal sonnellino febbre a 38,4°, dopo neanche un'ora passato tutto, mercoledì e giovedì chiusi in casa per precauzione ma della febbre neanche l'ombra, venerdì mattina termometro per scrupolo prima di andare a scuola, bahm febbre a 38° e una mattinata tipo malato terminale della serie non ce la fa a stare in piedi quindi lui sta in braccio ma tu devi passeggiare, telefonata alla pediatra, visitina serale niente febbre e vispo come un grillo e lei che ti rivolge quello sguardo lì, quello "ecco la solita mamma ipocondriaca", sabato rinchiusi in casa.

Domenica il tempo è stato decisamente appeso, un po di sole un po di nuvole, un po di pioggia, un po di sole un po di nuvole, un po di pioggia ... ma siamo usciti prima che uscissi di testa.

Siamo andati nel posto preferito di J. : in  libreria!

Cercavamo il libro di Cappuccetto Rosso, visto che J. da qualche giorno ha la fissa dei lupi, ma non c'è stato verso di trovarlo, che fine hanno fatto le fiabe classiche? Quei bei libri di una volta con i disegni semplici grandi e belli?


Dopo aver cercato per oltre mezz'ora fra gli scaffali, chiedo lumi  ad uno degli addetti al punto informazioni che mi indica un espositore con uno sguardo tipo "ma sei cieca?" ed effettivamente c'era un Cappuccetto rosso peccato che fosse uno di quei libri d'arte illustrato da un certo celeberrimo Von Vattelappesca III con un lupo che faceva impressione già a me ... ecco: 

IO : "Guardi è bellissimo ma magari non è proprio adatto ad un bambino di due anni" 
LUI : "Poteva dirmelo prima che era per un bambino"

IO ...FRA ME E ME : Siamo nel reparto kids ti chiedo cappuccetto rosso, che pensavi che volessi una lettura impegnata per le sedute sul water?

LUI : "Allora si scarichi la versione ebook così glie la mette sull'i-pad"

...la morte della cultura occidentale!


venerdì 21 febbraio 2014

Adozione step by step - La Fase Italiana

Esattamente un anno fa presentavamo la nostra seconda domanda di adozione in Tribunale.

Qualche giorno fa abbiamo conferito il mandato all'Ente autorizzato che ci seguirà nella procedura all'estero, lo stesso dell'altra volta, ed ora siamo in attesa di sapere in quale Paese andremo a cercare il nostro topo - bis, in realtà già lo sappiamo ma aspettiamo la conferma ufficiale per poter cominciare a rifare per l'ennesima volta tutti i documenti.

Ormai ho perso il conto di quante volte abbiamo richiesto sempre gli stessi documenti, ma quando l'omino che sta allo sportello in Procura nel ritirare la richiesta dei carichi pendenti mi ha detto "Può passare dopodomani a ritirare le copie tanto lo sappiamo che non c'è nulla!", normalmente ci vogliono minimo sette giorni lavorativi,  ho avuto la misura di quanto anche gli impiegati dei vari uffici si siano stufati di vedere la mia faccia.

Ricapitolando, la procedura adottiva si compone di due fasi, una da svolgersi in Italia ed una da svolgersi all'estero.

La fase italiana della faccenda prevede sostanzialmente l'ottenimento dell'Idoneità della coppia:

1. Si presenta una Dichiarazione di Disponibilità in Tribunale, corredata da 2 tonnellate di documenti che incredibilmente, pur essendo l'Italia unita dal 1861, cambiano da tribunale a tribunale. Inutile dire che la maggior parte dei suddetti documenti sono assurdi.

2. A questo punto il Tribunale avvia le Indagini ( ovvero la fase Signora in Giallo...l'assassino è quasi sempre il maggiordomo ) che comprende Relazione Psicosociale, Relazione Pubblica Sicurezza e Relazione Sanitaria e qui se ne vedono delle belle poiché nella stragrande maggioranza dei casi quelli che dovrebbero giudicare l'idoneità della coppia non sono assolutamente idonei a farlo e a titolo esplicativo dico solo che la nostra relazione psicosociale dice in sostanza "..andatevi a rileggere quella dell'altra volta che non c'abbiamo tempo da perdere!" poi capita che un giorno alla tv senti di quella tizia che ha infilato il figlio nella lavatrice, si scopre che la tipa era in cura da mesi con uno psichiatra e tutti sono li a chiedersi come mai nessuno si era reso conto che la mammina era fuori come un balcone.

3. Quindi se si è fortunati, che le probabilità sono le stesse del gratta e vinci,  un bel giorno  ti arriva sotto casa l'ufficiale giudiziario o il postino che ti notifica il decreto ma, siccome sono passati dei mesi ( circa 7/8 entrambe le volte per noi ) e te ne sei dimenticato, da principio vedi la bustina verde e pensi che sia una multa o che hai dimenticato di pagare l'Imu, poi apri trepidante la busta e scopri che...ti hanno praticamente fotocopiato il decreto di  5 anni fa! Sigh!

E così si conclude la fase italica della faccenda, quella più noiosa  e si può finalmente cominciare a sognare e ad immaginare piccoli visi di tutti i colori.

Prossimamente la seconda puntata con la Procedura Estero ed il Paese di provenienza di baby - bis.


giovedì 20 febbraio 2014

Journal Day - Crossroad

Ultimamente mi accorgo di avere un po di difficoltà a scrivere in modo fluido o fluente che dir si voglia; mi rendo conto che scrivere, scrivere bene, raccontare un avvenimento o un sentimento riuscendo a trasmettere ogni sottile sfumatura non mi riesce più semplice come una volta e dire che adoravo i temi di italiano a scuola. Sarà che a furia di scrivere sms e mail la mia capacità retorica si è molto striminzita?
Accolgo con entusiasmo la proposta di Danielle che con il suo progetto Journal day mi offre la possibilità di fare un po di esercizio di scrittura.
Ecco il prompt #1 ovvero la prima traccia :

Ognuno ha un momento della propria vita che vede come un crocevia. Talvolta si può vedere mentre accade ed essere in grado di scegliere una strada piuttosto che l'altra. Altre volte si può non rendersene conto finché non si guarda indietro e si vede ciò che è stato davvero un punto di svolta. Questa settimana scriviamo di un momento che vediamo come un marcatore nella nostra vita, un luogo distinto in cui le cose sono cambiate, in meglio o in peggio.

Il mio crossroad

Posso individuare in modo assolutamente preciso il momento, il luogo e la circostanza in cui sono diventata adulta.

A vent'anni di distanza, con la patina del tempo che ha stemperato i bordi dolorosi dell'avvenimento e la maturità che mi consente di accettare l'ineluttabilità di ogni nostro istante su questa terra ed in questa vita, riesco a vedere chiaramente nella morte improvvisa di mio padre l'occasione di lanciarmi nel mondo, sopravvivere e diventare proprio me.

Sono stata una di quegli adolescenti fortunati, entusiasti della vita e senza scariche di malinconia ormonale, di quelli che vedono il futuro come un immenso mare di possibilità da cogliere e sogni da realizzare, avevo solo sedici anni e vivevo la mia vita serena e perfetta. 
Vedevo chiaramente i miei obiettivi, facevo progetti, programmavo il mio futuro nei minimi dettagli, sapevo perfettamente "cosa" volevo diventare.
Dovevo terminare il liceo, prendere una laurea in scienze politiche, imparare cinque lingue e darmi alla carriera diplomatica così avrei girato il mondo per lavoro, nel frattempo mi sarei sposata ed avrei avuto almeno tre figli.

Ma la vita è quel che ci accade mentre stiamo facendo altri progetti ed ha la fastidiosa tendenza a scombinare i nostri piani e cambiare le carte in tavola, non sempre questo è un male poiché ci apre la strada verso opportunità che non avremmo mai considerato. 

Oggi  mi rendo conto che quell'evento così tragico ha segnato una netta linea di demarcazione tra la fantasia e la realtà, è stato il momento in cui ho smesso di pensare a cosa volevo diventare per cominciare a capire "chi" volevo essere.

Certo le nostre vite, quella di mia madre mia sorella e la mia, sono state stravolte, far fronte a tutte le difficoltà che ne sono derivate è stato faticoso, spesso doloroso, ed ha richiesto molte rinunce e molti cambi di programma.

Così alla fine non ho una laurea ( ma non è ancora troppo tardi, chissà! ) e non sono diventata un'ambasciatrice, però ho viaggiato tanto lo stesso e per diletto piuttosto che per lavoro così credo di essermela goduta molto di più; conosco un po di inglese e di francese e mi sto cimentando con il cinese che è una vera sfida alla mie più buone intenzioni e mi spinge a fare del mio meglio.

Sono sposata da quasi dieci anni e se cerco di sovrapporre l'immagine mentale di marito che avevo a sedici anni con quella reale dell'uomo che ho accanto mi vien da sorridere per l'ingenuità di allora e per la tranquillità dell'impegno preso con l'uomo giusto per me.

Ecco quanto ai tre figli ci stiamo lavorando.
Certo allora non avrei mai immaginato che diventare madre sarebbe stato viaggio così lungo, accidentato, complicato e alla fine così entusiasmante.

Quando guardo mio figlio, quando lo abbraccio,  il figlio che viene dal mio cuore invece che dal mio grembo e lo sento così intimamente mio, sento il privilegio di averlo dovuto cercare così a lungo, di aver dovuto lavorare così duramente per raggiungerlo, perché concepire un figlio nel cuore e nella mente piuttosto che in un corpo che non è adatto a farlo ti fa rendere conto veramente di quale straordinario dono sia un figlio e di quale enorme responsabilità esso comporti.

Quindi, un figlio c'è, il secondo è in viaggio, per il terzo....dovrò comprare una bottiglia di buon vino e circuire subdolamente il povero ignaro marito.    

Fino ad oggi la mia vita è stata piena di sfide, non ho mai pensato di non essere in grado di superarle. 
Ogni momento difficile, ogni problema affrontato, ogni realtà che ho imparato ad accettare hanno fatto di me la persona che sono e se mi guardo dentro sono soddisfatta di ciò che vedo.
     
In loving memory

mercoledì 19 febbraio 2014

The VERSATILE BLOGGER Award

E' sempre soddisfacente scoprire di meritare la stima e l'interesse di qualcuno, vuol dire che si sta facendo bene e che il proprio impegno viene riconosciuto. 


Ultimamente mi sto dedicando un po di più a questo mio spazio virtuale, perché vorrei che mi rispecchiasse e corrispondesse all'idea che ho in mente e poi domare la tecnologia rappresenta una grande sfida per me ( basti pensare a quel che ho combinato poco tempo fa!).
E' con gran piacere che ringrazio Serena che ha voluto premiarmi, con lei condivido l'amore per i libri e l'avversione per i vicini molesti...i presupposti per essere grandi amiche.

Il premio porta con sé dei doveri e quindi ecco poche semplici regole per chi lo riceve:

1. Elencare 7 cose su di me
2. Elencare 15 blog a cui donare il premio
3. Avvisare i premiati
4. Ringraziare il blogger che mi ha premiato
5. Inserire il bannerino

Non che ci siano grandi cose da raccontare che già non siano conosciute ma vediamo un po:

1. Detesto il cielo nuvoloso, sono un tipo del Sud io ed ho bisogno di luce.
2. Mi alzo prestissimo la mattina perché come diceva la mia nonnina il mattino ha l'oro in bocca.
3. Sono estremamente puntuale e non sopporto quelli che arrivano in ritardo.
4. Non riesco proprio a vedere i film italiani...a parte quelli del passato.
5. Vorrei imparare a sciare ma la vedo dura visto che abito in pianura.
6. Amo l'estate ma detesto andare al mare.
7. La mia vacanza preferita è in giro per grandi città con grandi musei o architetture da visitare/guardare.


Ecco in ordine assolutamente casuale i blogger con cui desidero condividere il premio :

1. Bianca con la sua Vita Stimolante incontrata da pochissimo...mi fa troppo sbellicare dalle risate
2. Silvia ... nel suo salotto nine hours of separation mi sento sempre molto colta.
3. Stephanie che è un inno alla vita e la celebra nei suoi nieniedialogues.
4. Ashley Ann con le sue belle foto mi fa venir voglia di uscire e scattare scattare...
5. Stefanie e la sua eccezionale famiglia ... nihao yall!

Lo so, sono solo 5, ma non mi va di distribuire premi a casaccio solo per fare numero, mi sembra quasi di sminuirne il valore trasformandoli in una sorta di catena di s.Antonio. 
Del resto se non ricordo male ( ..confesso lo avevo già ricevuto tempo fa! ) il premio nasceva per far conoscere blog neonati che non avevano ancora un grande seguito. 
Certo i blog che vi ho indicato non hanno bisogno di presentazione o spinte, tanto meno delle mie che sono una piccola goccia in questo immenso mare, ma mi fa piacere dare credito a persone che stimo veramente e che con le loro condivisioni mi trasmettono veramente qualcosa. 
Andate a curiosare.

domenica 16 febbraio 2014

Una giornata di sole

Finalmente ci siamo sbarazzati della pioggia ed abbiamo avuto un weekend pieno di sole e di voglia di stare all'aperto, così questa mattina ce ne siamo andati al parco che era letteralmente invaso da bimbi mascherati.
J. sembrava un animaletto tirato fuori dalla gabbia, talmente esaltato dall'essere finalmente fuori che non sapeva neanche lui dove andare e cosa fare.


Per un po s'era intestardito a voler giocare a basket sebbene nel campo ci fossero i "bimbi grandi" che a momenti lo schiacciano, per fortuna  papi ha fatto da canestro ed abbiamo risolto la faccenda 




quindi ci siamo goduti la passeggiata nonostante ci fosse un po troppa folla per i miei gusti ed ero in ansia perché era facilissimo perdere di vista il nanetto trotterellante in mezzo a tutte quelle gambe.
Abbiamo scovato minuscole margheritine e raccolto pigne per i lavoretti 




stare all'aria aperta e al sole gli fa proprio bene: ha mangiato come un lupo famelico ed ora è ancora di la che dorme stecchito.

venerdì 14 febbraio 2014

Tempo di bilanci e buoni propositi

Oggi una blogger-amica in pausa da un po è tornata ad aggiornare il suo spazio che languiva in seguito ad un a grande avvenimento che le ha cambiato la vita ed inevitabilmente ha risucchiato gran parte del suo tempo.
Mi sono ritrovata nelle sue parole e nel suo sentire poiché con le dovute differenze, ma neanche poi tante, mi è successa la stessa cosa e mi sono resa conto che è una sorta di male comune.

Quando un blog nasce dalla spinta di un forte desiderio, di una speranza disattesa, di un'accanita ricerca, come anche nel mio caso, si parte con una grande carica emotiva che ci spinge al bisogno di parlare continuamente dell'oggetto del nostro desiderio quasi che questo fiume di parole possa renderlo più reale. Abbiamo bisogno di sfogare in qualche modo e in qualche luogo questo bisogno a volte morboso di crogiolarci nella nostra frustrazione in cerca di consolazione e di approvazione magari da parte di chi come noi anela ad un sogno e che quindi può capirci veramente e non è infastidito dal nostro puntiglioso ribadire concetti e considerazioni ormai triti e ritriti.

Quando poi il nostro fine è raggiunto ci lasciamo travolgere dalla gioia del desiderio appagato, dal sollievo per la meta raggiunta e tutto il nostro essere, tutto il nostro tempo  e le nostre risorse vengono dedicate al nostro sogno realizzato e spesso finiamo con l'annullare tutto ciò che ci sta intorno, tutti quelli che ci hanno sostenuto e tutte quelle piccole cose che ci hanno fatto andare avanti quando proprio credevamo di non farcela. 

E' già da un po, qualcuno dei miei pochi e fedeli follower l'avrà notato, che cerco di dare una svolta a questo mio piccolo spazio nato sulla scia del bisogno di cui dicevo di affrontare ed accettare la lunga attesa dell'arrivo del mio piccolo Topo J.  
Quando tutto è cominciato avevo bisogno di sfogare la mia frustrazione in qualcosa di positivo e di convogliare l'energia accumulata in uno sfogo creativo e perché no incontrare e confrontarmi con altre persone che in un modo o nell'altro erano sulla mia stessa barca, così nacque Tiritopettotopino - la lunga strada  verso il nostro bambino. 
Era il 22 aprile 2010 sono passati quasi quattro anni da allora, la strada è stata lunga e spesso tortuosa, ho realizzato il mio desiderio e raggiunto il mio tesoro; abbiamo incominciato un nuovo viaggio, ci siamo rimessi in strada verso un nuovo sogno e Tiritopettotopino è diventato ...Storia di un'adozione anzi 2!

Tuttavia mi sono resa conto che a un certo punto mi sono persa un po per strada e la meravigliosa vita che stiamo vivendo, speciale in tutte le sue piccole e semplici quotidianità, non la sto celebrando a dovere.

Ho l'impressione che questa seconda attesa, mitigata dalla "certezza" del risultato sia meno ansiosa, meno affamata, meno disperata, ma forse anche meno fremente e meno elettrizzante e cerco di recuperare quell'euforia che so di avere nel cuore .

Vorrei riuscire a trasferire veramente in queste pagine virtuali quello che siamo e che viviamo giorno per giorno: lo splendore di ogni sorriso, la meraviglia di ogni nuova conquista, il tempo che passa e anche le ansie e le difficoltà che contraddistinguono la vita di ognuno; perché ogni giorno viviamo una miriade di piccoli insignificanti momenti e proviamo appena percettibili sensazioni che però tutti insieme compongono la nostra esistenza e vorrei in futuro poter scorrere queste pagine e poter ritrovare un momento, evocare un profumo, ritrovare il fuggevole calore di una carezza sotto la punta delle dita.

Il mio proposito per il 2014 ( e si che sono in ritardo che la to do list si fa all'inizio del nuovo anno!) è di vivere con più consapevolezza ! 

martedì 11 febbraio 2014

TERRIBLE TWO ... e mezzo!

Avete presente i Gremlins, quei cosini piccoli e pelosi tipo Monciccì che se gli davi da mangiare dopo mezzanotte diventavano dei mostriciattoli sociopatici e bavosi?


Ecco con J. stiamo messi così!


Circa un anno e mezzo fa la Terra di Mezzo mi ha consegnato un gioiello, un piccolo imperatore miniaturizzato perfetto in ogni minimo particolare.
Parenti,amiche e vicine di casa nanomunite lamentavano notti insonni e coliche, pianti isterici e pasti acrobatici, malattie ricorrenti e periodi di reclusione ed io (povera scema!) mi sentivo quasi in colpa per la mia fortuna: J. ha dormito da subito nel suo letto nella sua cameretta dalle 9pm alle 6 del mattino tutto filato, J. non è un bambino lagnoso di quelli che ti fanno venir voglia di strapparti a capelli dalla disperazione, J.mangia solo e sempre seduto e mangia tutto e con la forchetta, J. non è mai stato malato nemmeno quando ha fatto gli interventi e gli hanno smontato e ricucito mezza faccia, J. è meticoloso e mette sempre in ordine i suoi giocattoli senza che glie lo si chieda e le scarpe nella scarpiera e la giacca nell'armadio ... effettivamente era un po inquietante per essere un bambino di un anno ... e infatti...

Sarà perché siamo accampati a casa della nonna ed ha perso i suoi spazi e le sue abitudini, sarà perché ha sempre tanta gente intorno che nella stragrande maggioranza dei casi glie la da vinta e lo difende o lo consola quando io lo rimprovero, sarà che tra i giorni di raffreddore e il freddo e la pioggia siamo praticamente prigionieri in casa da tre settimane, fatto è che il nano è completamente fuori controllo: si sveglia urlando, vestirlo richiede una stratosferica dose di pazienza ed una certa preparazione atletica e mi vergogno un po a dirlo ma vederlo uscire per andare a scuola certe mattine mi riempie di sollievo; se all'uscita va prenderlo il papà si può star certi che arriverà addormentato e fradicio, che mT in macchina tiene il riscaldamento a palla che manco un forno crematorio, si sveglierà nel momento dell'estrazione dal seggiolino simpatico come un gatto bagnato e si ricomincerà con la specialità olimpica di cambio acrobatico del pannolino.
Fortuna che almeno mangiare non è un problema e che continua a fare il suo sonnellino pomeridiano anche se devo restar li di guardia finchè non si addormenta, ma poco male.
Di nuovo risveglio urlante e poi un lungo pomeriggio in cui si alternano momenti di gioco e momenti di assurdo e prevalentemente incomprensibile capriccio e la lagna, quello che più mi fa impazzire è la lagna che ti penetra nel cervello come il trapano del dentista.
Poi come il cielo vuole si arriva all'ora di cena ed alle 21.30 massssssimo ce ne dobbiamo andare tutti a dormire  perché altrimenti ricomincia il delirio ed il nano malefico (che al momento dorme in camera con noi ché la nonna ha solo una stanza) da solo a letto non ci va, in ogni caso perché si addormenti si fanno spesso le undici col risultato che poi la mattina sta ancora più sconvolto e noi con lui.

Quant'è che durano sti Terrible Two?

La prova del melone

Devo proprio averne combinata una delle mie visto che blogger ha di nuovo deciso di remarmi contro!

Funziona tutto benissimo finché faccio la pigrona e non scrivo niente e quando invece finalmente riprendo il ritmo e mi metto di impegno ... bham ... non succede nulla.

Io logorroica scrivo e scrivo e scrivo ma non se ne accorge nessuno perché i blogroll di quei quattro fantastici gatti, anime pie, che mi seguono non si aggiornano e lo so che lo state pensando "che quella sfaticata non si da da fare" ed invece me tapina ce la sto mettendo tutta a quanto pare però con funesti risultati.

Per fortuna che in questo immenso mare che è il www si trova praticamente tutto a saperlo cercare, ma soprattutto si incontrano persone speciali come Fabrizio Castelli, missionario dell'etere, che non solo ha un blog eccezionale dove i poveri disperati come me possono trovare le risposte a quasi ( ma giusto perchè non l'ho ancora spulciato per bene!) tutte le domande tecniche relative al blogmondo, ma soprattutto è una persona disponibile e gentile che sta cercando di salvarmi da me stessa e di risolvere i miei guai...me tapina!!!

Quindi facciamola questa prova del melone ... c'è qualcuno che mi vede?

Nap Time!


lunedì 3 febbraio 2014

Renovation Week 9 - 10 - 11 ... vabbè ho perso il conto

E' da un po che non posto aggiornamenti sui lavori nella nuova casa, la verità è che le cose stanno andando un po a rilento ultimamente e non proprio a meraviglia.

Innanzitutto le finestre non sono ancora arrivate e finchè non vengono montate non sarà possibile posare il parquet, quindi in sostanza non c'è granchè che si possa fare nell'attesa.

Hanno cominciato ad installare i bagni e qui arriva la nota dolente, prima si è scoperto che il piastrellista ha fatto un buco più grande del necessario per il doccino e quindi ora ci starebbero realizzando una placchetta su misura in modo da non dover smantellare la lastra da un metro e venti con probabili dubbi risultati e la cosa assurda però è il genio dell'idraulico che ha comunque montato il doccino...mo dico secondo lui poteva andare bene così?


Quindi Mr.Mario non pago della sua performance ha installato vaso e bidet


dimenticando credo qualche pezzo visto che sabato mattina sono andata lì per innaffiare le mie piantine sul balcone ed ho scoperto che il wc perde ma di brutto e per completare il tutto mentre asciugavo (onde evitare percolamenti al piano di sotto in casa del vicino di qualche post fa!!) mi sono accorta che il wc è pure scheggiato, quindi diciamo che sono abbastanza seccata e piuttosto stufa.
Nota comica invece dall'Omino bianco (alias il pittore) che sta rasando i muri ed ha ben pensato di lasciare a vista uno dei tubi di condensa del condizionatore in primo piano, sulla parete dell'ingresso proprio di fronte alla porta


e si è guadagnato questo messaggio


anche se non ho ancora scoperto chi glie lo ha gentilmente lasciato: il direttore dei lavori, il direttore del cantiere o la fata della casa.